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al testo di nicol luccardi
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Cantano i merli prima che l’alba infiammi il mattino il cielo è di un turchino sporcato di buio un passaggio di anime vola verso la luce con gli occhi pieni di persiane in cerca di riposo attendo ore migliori per dormire. La notte afosa è un lenzuolo che bava d’umidità inutile averne ragione sarà come tutte le notti una veglia di pensieri. Le tortorelle nel loro tubare si chiamano di continuo il loro vivere non ha silenzio ormai mi rassegno guardo quel poco di cielo che ho per salutare le rondini in cerca d’insetti magari anche di qualche zanzara con il loro pungiglione sempre in cerca d’umani. Gli occhi si chiudono più spesso implorano il riposo niente da fare la mente materia grigia per eccellenza non fa sconti inutile trattare. Mi arrotolo nel mio pietoso cercare dal passato quando l’età era un continuo vivere di sazi sogni l’ultimo era privo di buio inetto e fugace nel suo possesso di me. |
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